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Chi condivide è complice.

Oggi sui social gira questa immagine.

Potrebbe anche passare inosservata, confusa tra i tanti inneggianti all’onestà-onestà, tra i l’ha fatto davvero!! e i guardate cosa ha scoperto!.

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Quanto ai giornalisti, aspetto il momento in cui saranno puniti…pesantemente!! Questa frase è il segno inequivocabile che il seme della violenza e dell’odio sociale su cui il Movimento 5 Stelle basa la ricerca del consenso ha attecchito per bene. Sapientemente innaffiato dalle bufale sui parenti della Boldrini o sulle dichiarazioni di Putin, accuratamente concimato dagli  scandalo!!11!fate girare! sui migranti negli hotel.

E poi mi chiedo. La Sindaca è a conoscenza di come viene usata la sua immagine dagli attivisti e dai siti di click-baiting della galassia Casaleggio? O forse anche queste fanno parte delle dichiarazioni  da concordare con lo staff della comunicazione come da diktat di Grillo? Perché l’ossessivo rilanciare slogan ed immagini come questa non è più una superficiale provocazione, né lo sfogo di un disagio, tantomeno la semplificazione “da tastiera” di una proposta elettorale. E’ l’adesione consapevole ad una visione meramente vendicativa e violenta dell’impegno politico.

E chi condivide è complice.

 

 

Differenze.

Un avviso di garanzia, un invito a comparire, non equivalgono a una condanna.

E’ un principio importante.

Ma non è semplice. Perché se non è accompagnato dalla disponibilità al confronto, all’analisi, alla discussione, all’autocritica, non è niente. Se non è accompagnato dal rispetto, non è niente.

E’ questa la differenza tra chi questo principio lo ha sempre sostenuto, e chi se ne avvale solo ora.

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Le tanto decantate “differenze”.

Neanche troppo sottili.

P.s. oh, se poi qualcuno questa disponibilità al confronto, all’analisi, alla discussione, all’autocritica, al rispetto le avesse riscontrate tra i link di Tze-Tze, La cosa, La fucina ecc. mi facesse un segno. Magari mi sono distratto.

Clamoroso!

Dalla mezzanotte di ieri su Facebook gira questo titolo, questa immagine e questa notizia:

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Ovviamente si tratta di link e di siti della galassia di pseudo-informazione targata Casaleggio/5stelle.

Ora, a parte la notizia in sé (gravissima, sia chiaro) relativa all’arresto di un consigliere comunale del Pd di Siracusa per traffico di droga, con un imprevedibile slancio di generosità vorrei porre su alcuni aspetti della stessa l’attenzione di quei “megafoni” che livorosamente da ieri la rilanciano sulle loro bacheche:

  1. la notizia è del 29 aprile, non di ieri.
  2. L’immagine usata per attirare link è truffaldina, come si confà al sistema di comunicazione social pentastellato. Spiegone per i meno “attenti”: i poliziotti che sembrano uscire dalla sede del Partito Democratico sono in realtà quelli che ne sorvegliano l’accesso in occasione di particolari manifestazioni e/o incontri. Come avviene, peraltro, per tutte le sedi di partito. E meno male, dico io, visto l’odio generalizzato che “qualcuno” sta fomentando.
  3. Capisco l’ossessione per il Pd e, per carità, il sacrosanto sdegno per l’episodio in questione, ma con la politica questa notizia non ha nulla a che vedere. D’altronde, pensateci un attimo, sarebbe come se un link M5S trema! – Clamoroso! – Amministrazioni di Roma e Torino nel panico! portasse alle notizie della condanna di Grillo per omicidio colposo, dei suoi guai per abuso edilizio, o delle ripetute condanne per diffamazione.
  4. Non attaccate con la solfa del “i TG non ce lo dicono!!” perché la cosa ha avuto il risalto che meritava. Ad esempio: ANSA, LA REPUBBLICA, IL FATTO QUOTIDIANO, SECOLO D’ITALIA, IL GIORNALE, TG… Certo, i Telegiornali bisognerebbe guardarli. I quotidiani bisognerebbe leggerli. Mi rendo conto che Tze-Tze sia molto più comodo.

Quindi, o tu che da ieri indignato, schifato e incazzato, rilanci sulla tua pagina Facebook questo link sappi che stai rilanciando una notizia vecchia, di cui s’è già discusso e che non c’entra niente con la politica. E che, soprattutto, viene ciclicamente riproposta con l’unico scopo di far guadagnare soldi al “padrone del vapore” attraverso i click.

Insomma, amico mio, non è che stai proprio facendo la figura del genio.

Un’ultima cosa: PIDDIOTA – ONESTA’-ONESTA’ – CONDIVIDETE TUTTI – GOVERNO NEL PANICO. Me lo scrivo da solo, ma lo faccio per te. Voglio stimolarti a trovare altri argomenti ed altre parole. L’italiano è una lingua affascinante, offre infinite possibilità lessicali. Prova, ne rimarrai stupito!

Contraddizioni e coerenza.

Sui diritti bisogna essere partigiani. Bisogna scegliere da che parte stare e in quale direzione andare, anche a costo di contraddire “la Ditta”. Di contraddire “il Capo”. O il Parroco. Anche, e soprattutto, a costo di contraddirsi. Di discutere, di dividersi, di lacerarsi.

E sui diritti, è partigiano questo Partito Democratico che non è mai “abbastanza di sinistra”, “zeppo di democristiani”, che “guarda sempre più a destra”. Che però non ha accettato il compromesso di una “leggina” stitica fatta con le palle al piede Alfano e Giovanardi (do you remember i D.I.CO. della coppia Pollastrini/Bindi?).

Che per una battaglia di civiltà ha cercato i voti del M5s. Quelli del “voteremo (o non voteremo) sempre per il bene del paese”. E che infatti così faranno. Per il paese degli Adinolfi, delle scritte sul Pirellone, dei fascismi. Quando si dice, la coerenza.

“Totocalcio” e “Palio di Siena”. Riflessioni sulle elezioni europee.

Al netto dell’ inconsistenza politica dal proprietario del M5s, gli anatemi lanciati durante l’esibizione sul palcoscenico sapientemente allestito dal complice Bruno Vespa (altro che Santoro-Berlusconi…) hanno apertamente palesato come voglia traformare il voto europeo di domenica in un triplo referendum su Governo, Napolitano (e le larghe intese), e sul Pd.

[NDR. In particolare sul Pd. Che è ormai diventato il nemico numero uno dei pentastellati, il male assoluto. Come se poi – permettetemi la battuta – avesse mai fatto male a qualcuno, il povero Pd, se si esclude il fegato dei suoi militanti…]

Come nel più banale totocalcio, le opzioni sono tre: 1, X, 2.

OPIZIONE 1. Dando per assodato il collasso di Forza Italia (a cui comunque non credo finché non lo vedo) possiamo considerare una vittoria del Pd ottenere un risultato di qualche punto percentuale superiore al M5s.

Dico senza timore, però, che se il Pd scendesse sotto il 31% farei comunque fatica a considerarla una grande vittoria…

Comunque, in questo caso il “comando del gioco” tornerebbe in pieno a Renzi. A cui però consiglierei di accelerare (e molto) sulla approvazione della nuova legge elettorale e sulla riforma del Senato. Per non dare l’impressione che alla luce di un risultato elettorale positivo, preferisca arroccarsi su poltrone e posizioni acquisite, perdendo lo slancio “innovatore” che innegabilmente, comunque la si pensi, ne ha caratterizzato l’ascesa.

Certo, in questo caso bisognerebbe chiedersi cosa ne sarebbe del M5s. Beninteso, non come forza politica, ma come “tipo” di forza politica. Potrebbe sbocciare davvero, definitivamente (e democraticamente, vien da dire..) indipendente dal duo Grillo-Casaleggio, che finora, per strategia o per tornaconto, lo hanno reso solo un megafono di cattiveria, acredine, bullismo e qualunquismo. Ridando sostanza a quei “ragazzi molto preparati” di cui Grillo parla, di cui si fa scudo (spesso), grazie a cui si fa forte (sempre), ma a cui toglie spazio, indipendenza e margine di iniziativa politica.

OPZIONE 2. A una vittoria del M5s mi interesserebbe anche assistere. Se stessi leggendo un libro di Isaac Asimov. In realtà rabbrividisco, al solo pensiero.

Grillo durate le sue performances ha più volte ventilato l’ipotesi “assedio al Quirinale”come l’unica percorribile. L’unica valida per pretendere lo scioglimento delle camere, le dimissioni del Presidente della Repubblica, elezioni ecc. ecc.

Ora, sorvolando sui modi fascisti con cui l’ipotesi è stata prospettata, politicamente cosa cambierebbe? Un cambio di maggioranza? Un radicale e immediato cambio di rotta e di corso? Ne dubito. Nuove elezioni porterebbero alla stessa situazione di impasse vissuta nel 2013. Della serie, “cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia”. Si badi, non sto dicendo che non voglio nuove elezioni o che ne ho paura [specificazione ad uso e consumo deiprofessionisti della polemica sterile], né che mi scandalizzerebbe vedere Grillo (o chi per lui) alle prese con la formazione di un governo. E’ la politica. Dico solo che – giocoforza – il governo sarebbe nuovamente di larghe intese.

Anzi, quasi quasi me lo immagino, mentre tra due ali di fedeli adepti (e rigorosamente in streaming), si affanna nel ruolo di novello Gargamella, Ebetino ecc..

OPZIONE X. E se invece la strategia di Grillo e Casaleggio fosse quella di puntare proprio al pareggio? Vedi troppo calcio Loré, e soprattutto troppo Mourinho, direte voi. Eppure, secondo me, questo è il centro della strategia di Grillo. [Ulteriore specificazione: di Grillo, non dei militanti del M5s, perché non li insulto né li disprezzo]. Un eventuale risultato di partità (punto percentuale in più o in meno) tra Pd e M5s non farebbe altro che far risorgere Berlusconi, rendendolo ago determinante di una delicatissima bilancia, sui cui piatti Napolitano dovrà pesare una nuova “larghissima” intesa di governo (Pd, Ncd, Forza Italia ecc.) con gli obiettivi di sempre e la perenne ingovernabilità garantita da nuovi risultati elettorali.

E a poco più di un mese dal semestre italiano di presidenza europea che cosa sceglierà Napolitano?

Un pareggio, dunque, rifornendo di benzina il serbatoio (ormai praticamente a secco) delle larghe intese, garantirebbe a Grillo e ai suoi metodi ancora nuovo spazio e nuova linfa.

Quella di Grillo non è una rivoluzione, quindi. Non ci va nemmeno vicino.

E’ solo l’ennesima edizione della politica alla “Palio di Siena”. Del fare di tutto perché comunque, alla fine, non vinca la contrada nemica.

Per tutto il resto, poi, basta un bel “Vaffa-Day”.