L’ho scoperto, finalmente.
Quello che ho temuto ci fosse negato da un ineluttabile destino.
Quello che troppe volte c’è sfumato davanti agli occhi, in un attimo.
Quello che ciclicamente proviamo a ricercare lontano, nell’inossidabile “proyecto” tinto di blaugrana o nell’operoso e “testaccino” Leicester. Aggrappati alle sfumature malinconiche del nostro passato, per sentirci parte – anche piccola – di una felicità “altra”.
Quello che in molti c’hanno descritto, sorridenti e irridenti, prima di indicarci i provinciali confini del nostro limitato orizzonte. Quello che hanno provato a spiegarci, saccenti e presuntuosi, puntando il dito contro i nostri sentimenti da Raccordo Anulare.
Ieri però l’ho scoperto, finalmente, com’è ‘na gioia. In tre minuti.
E questa è la differenza che c’è tra noi, e tutti gli altri.