Archivi categoria: calcio

LDAPOST del giovedìcomefossedomenica #14 – il Dieci – Roma-Chievo 1-0

“Dieci” è un sacco di cose.

A parlar di matematica è il numero naturale che viene dopo il 9 e prima dell’11. È anche la somma dei primi 3 numeri triangolari: 1 + 3 + 6 = 10. E la somma dei primi 3 numeri primi: 2 + 3 + 5 = 10. Nonché la somma dei primi quattro numeri naturali: 1 + 2 + 3 + 4 = 10. È anche la somma di due quadrati, 10 = 12 + 32. È la base della numerazione posizionale decimale. Sempre parlando di matematica, è un numero di Harshad (termine che deriva dal sanscrito “harṣa”, che peraltro significa “grande gioia”…fate voi…).

Secondo Pitagora il dieci era il numero perfetto e costituiva il cosiddetto “Tetraktys”, un quartetto disposto nella forma di un triangolo equilatero che, risultando a sua volta come la somma della successione dei primi quattro numeri, rappresentava i quattro principi cosmogonici.

A scuola è il voto massimo che si può ottenere.

È il numero dell’eccellenza. Infatti nel calcio è il numero dei fuoriclasse, quello di Maradona e Pelè. Di Baggio e del Capitano.

Oggi è anche un numero angosciante. “Ma se è il numero delle vittorie conseguite finora dalla Roma!”, direte voi. Appunto, “che angoscia” dico io.

LDAPOST della domenica #13 – Il regalo di compleanno – Udinese-Roma 0-1.

Domenica era il mio compleanno.

Quando capita in concomitanza di una partita, un regalo dalla Roma me lo aspetto sempre. Nonostante la storia sia – da sempre – avara di soddisfazioni (anche queste minime, semplici, quotidiane) con i tifosi giallorossi. Però m’ero abituato bene negli anni della Roma di Capello, quando per un paio di volte il giorno del mio compleanno s’è giocato il derby. Quei derby senza storia, di cui s’era perso il ricordo nel corso delle rivoluzioni culturali degli ultimi due anni.

A volte, però, un regalo può essere talmente inaspettato da lasciarti senza parole. Senza fiato. A bocca aperta. Così stupito da sembrare deluso. Ecco, il goal di Michael Sheehan Bradley è stato così, un colpo improvviso. Di quelli che o ti fanno impazzì di gioia o te lasciano secco sul divano. Che poi il giorno dopo diventi un trafiletto su “Leggo”, da leggere di fretta in metropolitana mentre si va a lavoro. Aò poraccio, a uno ar go della Roma jè preso un colpo!

Che poi, con il coraggio e la spavalderia che stanno contraddistinguendo la mia annata da tifoso, lo 0-0 me lo sarei preso tutta la vita a inizio partita. Perchè contro le squadre di Guidolin è sempre dura, sarà perchè assorbono l’innata capacità dell’allenatore di suscitare fastidio con quell’insana aria da prete spretato. E me lo sarei preso dopo 4 minuti quando Muriel, che evidentemente con la Roma c’ha un inspiegabile conto in sospeso, ha preso il palo. E alla fine del primo tempo quando Castan e Benatia, con una doppia rovesciata degna di Holly e Benji hanno salvato sulla linea (per onor di cronaca, si trattava del pallonetto piu’ lento della storia del calcio). Me lo sarei preso al 66esimo, quando Maicon prendeva il rosso per un fallo privo di senso. Me lo sarei preso ogni volta che Bergonzi fischiava qualcosa. Me lo sarei preso quando Di Natale, magistralmente servito da Balzaretti (che vojo dì, ancora c’è qualcuno che per spazzare passa la palla in orizzontale!!!), tirava fuori di qualche centimetro. E me lo sarei preso pure all’82esimo se Strootman avesse gestito la palla, se avesse seguito il taglio di Ljajic verso la bandierina, se avesse appoggiato indietro per ricominciare a far girare la palla. Se non avesse visto la capoccia rasata da Marine di Michael Bradley. Se il piattone a giro a uscire dell’americano fosse finito a fil di palo, o avesse intruppato su uno stinco, o fosse finito sul malleolo del portiere.

E invece no. Invece buon compleanno, a me.

LDAPOST della domenica #12 – 5 lunghi giorni – Roma-Napoli 2-0

Così sembra davvero troppo semplice. Sembra facile scrivere di una partita vinta dopo 5 giorni.  Le immagini hanno chiarito ogni dubbio sugli episodi della partita, gli animi si sono calmati e il giudice sportivo ha avuto tutto il tempo per squalificare una decina di curve, qualche distinto e un paio di tribune in giro per l’Italia sull’onda emotiva della “discriminazione territoriale”, la novità per la stagione 2013/2014 ideata dalla fervida mente di Tosel.

In 5 giorni i quotidiani sportivi la partita l’hanno archiviata. Il Corriere dello Sport si è concentrato e smentito almeno un paio di volte sulle presunte dimissioni di Pektovic. La Gazzetta ha dedicato dalle 8 alle 12 pagine al ritorno di Kakà e  Balotelli in Champions League. TuttoSport ha annunciato altri sette acquisti della Juve per gennaio e un top-player (sempre lo stesso da due anni a ‘sta parte, presumo) per giugno.

In 5 giorni Sky ha fatto diventare la clip di presentazione di Real Madrid-Juventus un tormentone tipo “Zalele”.

A me 5 giorni sono serviti solamente per rendermi conto che:

1) Avere un portiere non è un sogno irrealizzabile, e che volevo proprio vedè se Pandev c’avesse avuto davanti Goicoechea. O Stekelenburg. O Lobont. O Curci. O Zotti. O Pelizzoli. O Antonioli. O Sterchele, te lo ricordi Sterchele? Dio mio..

2) Che le punizioni si possono tirare a giro, e segnare.

3) Che Orsato di Schi[f]o i rigori te li può pure dare. Perchè Borriello sarà pure stato furbo, ma se il difensore te s’attacca addosso come ‘na cozza sugli scogli c’è poco da fa’, è rigore.

4) Che Totti s’è fatto male. E se tutto va bene torna a dicembre. E semo rovinati.

5) Che semo rovinati, ma intanto stamo in fuga. E allora, viva la fuga.

LDAPOST della domenica #11- L’uragano – Inter-Roma 0-3

Che poi, che sarebbe stata una serata lunga e difficile s’era capito già da giovedì. Da quando i media hanno cominciato a parlare con dovizia di particolari di “Cleopatra”, una specie di punizione divina sotto forma di temporale che si sarebbe abbattuta con furia cieca su Roma dal pomeriggio di sabato. Cioè esattamente per fare in modo che il segnale di Sky cominciasse a saltare durante il riscaldamento, costringendo l’ingenuo tifoso (convinto di essere abbonato ad una moderna e tecnologica tv satellitare e non ad una rivisitazione delle tv a valvole degli anni settanta) a resettare decoder, risintonizzare canali e a tentare di aumentare preventivamente la potenza del segnale con pentole e padelle.
Così, mentre già m’immaginavo con lo sguardo fisso su uno schermo inesorabilmente blu con la centro la beffarda scritta “segnale debole o assente”, m’accorgo che il Capitano scende in campo e fuori non fa manco ‘na goccia. Che sarebbe pure un buon segno, verrebbe da dire. Questo se uno non fosse talmente abituato a fregature di ogni sorta, da interpretare i segnali positivi come parti della sceneggiatura della delusione perfetta. Perchè quando hai vinto 6 partite su 6, la settima non fa paura: fa orrore. Così sbracci, scalci, smoccoli, te metti le mani nei capelli, te agiti sul divano come stessi in campo e come se tutto quel dispendio di energie contribuisse a fortificare il muro difensivo di nome Benatia-Castan su cui s’infrange l’intraprendenza iniziale dell’Inter. E ogni volta che Mazzari allo stesso modo scalcia, se sbraccia, smoccola, se agita e se mette le mani nei capelli in panchina dalla gola te esce un mettete seduto, a coatto!, pronunciato con l’espressione schifata dell’appassionato di teatro che si trova in platea durante la proiezione di un cinepanettone.  E solo al 18° minuto i lineamenti si distendono un attimo. Quando Gervinho, resistendo alla tentazione di lanciarsi da solo a testa bassa sul retropassaggio di Ranocchia (e trasformarlo in una verticalizzazione degna di Xavi),  aspetta, s’accentra e la passa al Capitano. Che con una botta rasoterra a fil di palo lascia Handanovic di stucco, Mazzarri senza giacca e me senza voce. Ma è troppo presto, manca ancora tanto. E allora te rimetti concentrato e scalci, sbracci, smoccoli, te agiti, te metti le mani nei capelli. E te sembra che stai lì pure te per respinge, contrastà, rintuzzà e rimpallà. E quando non ce se fa…il palo, caro il mio Guarin, stà proprio là. Fermo. Per tutti e da sempre. Potevi mirà meglio amico mio. E come il palo stanno ferme le linee bianche, pure quelle dell’area di rigore. Solo che Gervinho è talmente veloce che quando Pereira s’arrende e con la faccia stremata sgambetta il centometrista ivoriano, l’effetto “forward” manda in confusione il sempre confuso Tagliavento, che prende fischi per fiaschi e fischia il rigore. E vaffanculo – dico io – me lo prendo, che quando me ricapita. E Totti lo segna [oh, sia detto per inciso, sono 230]. E mentre Mazzari continua a smoccolà, a sbraccià, a protestà (ma rimettete a sede, a coatto!) c’è ancora tempo per elevare il contesto vociante dei tifosi di calcio a colto pubblico del balletto classico. Perchè quando il Capitano recupera palla, la stoppa di petto, palleggia e appoggia d’esterno, l’effetto è da “Lago dei Cigni”, mica da partita. Pure Florenzi lo capisce subito, e invece di litigà con lo stop, tira di prima a incrociare lasciando Handanovic a terra, Mazzarri a mangnasse la cravatta (che manco Rockerduck col cappello su “Topolino”), e Moratti a aggiornà il pallottoliere. E quando Tagliavento, sempre più confuso da esibire a senso unico i cartellini gialli, fischia la fine del primo tempo con la Roma che vince 3 a 0 a San Siro, io mi sento stremato come se avessi giocato. Poi…vabbè poi c’è il secondo tempo. Solo che Mazzarri è già rimasto in maniche di camicia e l’idea di vederlo finì in mutande spaventa così tanto Florenzi e Gervinho da convincerli a evitare di infierire. Rimane solo Tagliavento, che continua a brandire il cartellino giallo come una ripicca. “Te permetti de stà 3 a 0, e io t’ammonisco. Tiè!”. Non c’ha pietà neanche per poroTaddei, che pure si era presentato in campo con un doppio taglio da ultimo dei Mohicani che ne esaltava i lineamenti da “m’ha già ammonito madre natura”. Solo dopo aver espulso Balzaretti la giacchetta nera della sezione di Terni si placa e fischia la fine. Con buona pace di Mazzarri, di Moratti e di “Cleopatra”. Che pure l’uragano, ieri sera, si deve esse fermato a guardà la Roma.

LDAPOST della domenica #10 – Stiamo Calmi – Roma-Bologna 5-0.

INIZIO PRIMO TEMPO. La Roma ospita questa sera allo stadio Olimpico il Bologna, nel posticipo domenicale della 6a giornata di serie A. Vincendo, i giallorossi potrebbero riportarsi in testa alla classifica. Eh si vabbè, vincendo. Che per carità vince se pò vince…ma sai com’è, prima o poi il pareggio ce capita. Che per carità 16 punti in 6 partite chi l’avrebbe mai detto, andrebbero pure bene. Se pareggiavi a genova e vincevi cor Bologna andava bene. Dirige l’incontro Carmine Russo della sezione di Nola. ‘Cci sua, comunque. Qualcosa c’ha fatto, co ‘sta faccia..non me ricordo che, ma quarcosa c’ha fatto sicuro

8′ – Punizione per la Roma. Dai 30 metri è Pjanic a battere, Curci respinge Mavvaff****o questo para solo contro di noi mortaccidepippo oh oh gggggoooooooooooooooooooooaaaaaaalllllllllllllllllllllllllllllllllllllll daje Florenzi me pari Pruzzo daje così!! Roma-Bologna 1-0, Florenzi.

16′ – Calcio d’angolo per il Bologna. Diamanti dalla bandierina. Eccolallà, questo ce castiga sempre. Respinta della difesa, contropiede. Oh, oh daje Florenzi, ammazza che tocco il Capitano, ah peccato Gervinho che stop de mme**a ma come se l’allunga li mortè oh oh oooh Gervinhogggggggggggggggggggggggoooooooooooooaaaaaaaaaaallllllllllllllll daje Gervì sei mejo de Romario! Roma-Bologna 2-0, Gervinho.

25′ – Calcio d’angolo per la Roma. Ma che se salgono tutti i difensori, stamo a vince rimanemo coperti! che poi prendiamo il contropiede, e che non te lo ricordi coll’inter, battevamo noi e semo finiti col rigore pe’ lloro e giuly espulso guarda un po’ aho, aho, ahoooooo ggggggggggggggggggoooooooooooooooooooooooooooooooooooollllllllllllllllll mamma mia Benatia fa’ la mitraja questo è un incrocio tra Samuel e Batistuta a Marquinhos ma vattela a pijànderc**o a Parigi va!!!!!!!!!!! Roma-Bologna 3-0, Benatia.

INIZIO SECONDO TEMPO. mmmmh devono stà concentrati, te ricordi l’anno scorso? vincevamo vincevamo e poi in dieci minuti…mmmmmmhhhh devono stà concentrati, devono.

62′ – Azione in velocità della Roma. Lancio di Strootman per Gervinho A bello mica è sempre natale adesso vai sul fondo e aspetta che tanto stamo a vince ggggggggoooooooooooooooooaaaaaaaaaaaaaaallllllllllllllllllllll sottolincrocio l’ha messa sotto lincrocio morta**isua daje Gervì me pari Pelè!!!!! Roma-Bologna 4-0, Gervinho.

85′ – Pjanic scambia con Ljajic ah che peccato se l’è allungata sta in bocca a curci peccatogggggggoooooooooooooaaaaaaaalllllllllllllllllllllllllllll ammazzaerpupetto ma ‘ndo l’ha fatta passà guarda che scavetto ha dato pure un bacio ar palo! Lamela chi??? Lamela chi???? Menez chi????? Pure Messi ve dovete tenè, pure Messi! Roma-Bologna 5-0, Ljajic.

Stiamo calmi. Per favore, stiamo calmi.