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LDAPOST della domenicaapranzo #35 – 2 cose – Sassuolo-Roma 0-2.

Visto che il calcio moderno prosegue nella sua crociata contro la comodità, aggiungendo al già vergognoso “Sunday Morning” delle 12.30 anche il ricamo del passaggio all’ora legale, su Sassuolo-Roma sarò estremamente stringato.

Vojo dì giusto due cose:

1) il rigore vigorosamente reclamato dal Sassuolo, comunque, lo avrebbe potuto tirà Floccari.

2) chi ha segnato il raddoppio? Ah, già…

Bastos

LDAPOST della domenica #34 – Martedì al cinema – Roma-Torino 2-1.

Che poi uno si chiede, che c’è di peggio della partita alle 12.30 di domenica? Niente. E invece poi scopri che di peggio c’è l’anticipo del turno infrasettimanale. Che già l’infrasettimanale fa schifo di suo, ma la partita al martedì sera non c’ha senso. Soprattutto se lo scopri, per caso, il lunedì, quando hai già prenotato i biglietti del cinema. Percio’, visto che io martedì, per rigida presa di posizione contrercarciomoderno e non perchè c’ho il braccino, so’ annato al cinema, la partita l’ho vissuta in collegamento WhatsApp con un inviato segreto che, per preservarne l’identità e la privacy, chiameremo Simone.

20.46 SIMONE La telecronaca comincia citando un goal di Rizzitelli da ex, proprio mentre inquadrano Cerci e Bovo. Me sa che vado al cinema pure io.
20.47 LORENZO io a quella partita c’ero pure. Me gratto.
20.49 SIMONE Maicon, Toloi, Castan, Romagnoli, De Rossi, Pjanic, Nainggolan, Totti, Destro e il tuo idolo Gervinho.
20.49 LORENZO Toloi? E chicazzè Toloi? che faccia c’ha? Io sto a vede The Wolf of Wall Street, dura tre ore..
20.50 SIMONE Ma è uscito tre mesi fa????
20.50 SIMONE Comunque vai tranquillo, hanno detto che è pieno di tette e culi. Toloi dice che è brasiliano, di faccia ricorda Doni (il portiere).
20.57 SIMONE Forse c’era rigore su Maicon.
20.58 LORENZO Forse? Forse o c’era? C’era? C’era, vero?
21.20 SIMONE Nainggolan s’é rasato i capelli in modo improponibile.
21.25 SIMONE Padelli due parate allucinanti, che culo, maledetto!
21.32 SIMONE Gervinho serve Destro che segna in scivolata! 1-0 42esimo.
21.33 SIMONE Forse era in fuorigioco.
21.34. SIMONE Ma sticazzi!
21.35 LORENZO Sticazzi si! Comunque in sala c’è stato un mormorio sospetto immaginavo fosse successo qualcosa…
21.48 SIMONE Fai il Filini di turno e spargi la voce di un fantomatico 8-0 con goal di Toloi (che visto meglio non somiglia per niente a Doni) in rovesciata da centrocampo.
21.59 SIMONE Mort********o 1-1 Immobile al volo. Se l’è perso Toloi.
22.00 LORENZO ecco, appunto.
22.08 SIMONE ‘Sto Torino è solo difesa e contropiede. Mortacci loro. 16esimo 1-1.
22.09 LORENZO Ma noi  reagiamo o solo casino?
22.11SIMONE Gervinho ce prova.
22.19 SIMONE Ecco, Gervinho lo ha fatto apposta, Non lo vedere manco dopo senno spacchi il televisore.
22.21 LORENZO Ma del tipo “lo ha fatto apposta” e poi tutti sorridono oppure “lo ha fatto apposta” e poi tutti “tepiassencorpo!”???
22.22. SIMONE Stavolta “tepiassencorpo!”. E se lo dico io..
22.30 SIMONE 38esimo Florenzi per Nainggolan.
22.33 LORENZO Vabbè ho capito, la buttiamo in caciara.
22.37 LORENZO ggggggooooooooooooooolllllllllllllll!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Aho qui mormorano gol…
22.38 LORENZO aho?
22.39 LORENZO ma che me stanno a prende per il culo??
22.40 SIMONE Florenzi!!!!!!!!
22.40 SIMONE Assist di Gervinho, che un colpo non je deve pija’, mai!
22.41 SIMONE Maledetto Skygo in ritardo.

22.45 LORENZO Che fatica. Adesso, de che parla ‘sto film? Fino a qua me pare bello!

LDAPOST della domenica #33 – la giusta distanza – Chievo-Roma 0-2.

Alcune partite sono decisive a prescindere dall’avversario che si incontra. Che sia una squadra in lizza per non retrocedere, una di pari livello o piu’ forte, spesso sono le motivazioni a fare la differenza. Che si tratti di uno scontro salvezza, di una sfida-scudetto o una partita fondamentale per l’accesso diretto alla Champions, sono fattori decisivi la grinta, la cattiveria agonistica e, senza dubbio, la capacità dei giocatori piu’ importanti di far valere il tasso tecnico, di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

Poi, se ti mancano giocatori fondamentali in ruoli ancor piu’ fondamentali, se in attacco puoi schierare formidabili velocisti ma un po’ appannati in quanto a realizzazioni e centravanti di grande livello ma reduci da infortuni seri (e quindi evidentemente in ritardo di condizione) si deve ragionevolmente fare a meno dei fronzoli, degli arabeschi, e badare ad avere un assetto tattico solido, convinto e convincente.

Per questo, quando una squadra con queste difficoltà scende in campo con piglio, senza paura, disposta – se necessario – ad accettare la sfida e rispondere colpo su colpo, tiro su tiro, agli avversari (a prescindere dal loro valore) merita applausi quale che sia il risultato.  A volte, poi, capita che al 90esimo segni Joaquin.

E bye bye Napoli.

Perchè intanto la Roma, al Chievo, l’aveva asfaltato. Con semplicità. Con il suo velocista appannato e col suo centravanti appesantito. Nonostante assenze importanti, infortuni e giocatori “riciclati”. Riportando tutto alla giusta distanza: 6 punti. Che poi so’ sette.

Striscione Napoli contro StrootmanAh, e riportando alla giusta distanza pure quello squallido “Kevin crack, godo ancora”. Ma de che (e di chi) stamo a parla’…

LDAPOST della domenica #32 – La partita degli Spiriti – Roma-Udinese 3-2.

Che sarebbe stata dura, si sapeva già dalla settimana scorsa. Quando, più che la sconfitta col Napoli, l’infortunio di Strootman aveva gettato oscuri presagi sul futuro della Roma.

Infortunio che ha attirato gli avvoltoi sopra Trigoria, pronti ad accanirsi sui poveri resti del centrocampo giallorosso, convincendo Garcia ad affidare il ruolo fondamentale a poro Taddei: quello di spaventapasseri.

Ma soprattutto, infortunio che ha lasciato scoperta la difesa, con Benatia e Castan costretti a vedersela all’arma bianca con una schiera di indemoniati giocatori friulani lanciati, alla velocità della luce, verso la porta di De Sanctis. ginulfiChe, dal canto suo, trovava una di quelle serate di grazia (che di solito la Roma subisce, consentendo ad un qualsiasi sconosciuto portiere avversario di rovinarci la nottata) e si produceva in una serie di inteventi miracolosi. I più emotivi, alla seconda deviazione decisiva, hanno ceduto alla commozione. Leggende narrano che gli spiriti di Masetti, Cudicini (Fabio) e Ginulfi, abbiano fatto lacrimare le foto appese ai muri dei Roma Club come la Madonna di Civitavecchia.

Anche perché, se De Sanctis parava, il bambino promosso titolare da Padre Guidolin – il predestinato Simone Scuffet – non era da meno. Nonostante i brufoli a tradire l’anagrafe e una pettinatura alla turca degna più di un mediano del Besiktas che di un qualsiasi diciassettenne italiano. Solo che, mentre dopo gli interventi di De Sanctis i difensori della Roma riuscivano, in un modo o nell’altro, a sventare le minacce, dopo quelli di Scuffet il trio Heurtaux-Danilo-Domizzi rimaneva più imbambolato del solito, consentendo a Totti e Destro di fare 2-0.

Risultato che, amministrando con attenzione, avrebbe consentito alla Roma di sfruttare la ripresa per risparmiare un po’ le forze (residue) della rosa (ristretta). Respingendo l’assalto del Napoli col minimo sforzo. Appunto, con un po’ d’attenzione. Quella che avrebbe chiuso la partita e mandato tutti a cena senza la sofferenza di dover vedere prima Pinzi entrare nel taccuino dell’arbitro per un goal e non per un intervento da codice penale, e vincent candelapoi la gioia per il “tiro della vita” di Torosidis smorzata dal “rimpallo della vita” di Basta. Sì, perché mentre lo spirito di Candela possedeva il laterale greco, lo spingeva in progressione sulla fascia e gli consentiva di tirare una botta secca di sinistro a fil di palo, Giovanni Cervonequello del mai dimenticato (e sempre amato) Giovanni Cervone da Bruciano si impossessava di De Sanctis, che concludeva la sua straordinaria partita con una goffa respinta a “pugno moscio” che il centrocampista serbo dell’Udinese non poteva che sfruttare come si trattasse di un calibrato e prezioso assist.

vieri italiacorea3-2. E ultimi minuti a chiappe strette, a vedere Allan e Florenzi, entrambi posseduti dallo spirito di Vieri, sparare alle stelle dei goal già fatti come Bobone (con la sua rinomata sensibilità nel tocco) riuscì a fare negli ottavi del mondiale 2002 contro la Corea.

E 3-2 sia. E sticazzi dell’impenetrabilità difensiva, del turnover e della rosa corta. E se serve, domenica prossima, col Chievo, s’attrezzamo pure per una seduta spiritica.

LDAPOST della domenica #31 – Ah – Napoli-Roma 1-0.

Abbiamo fatto crack. Non un crack finanziario, quello l’abbiamo scongiurato anni fa, quando ‘a Bbanca si è accaparrata (con un invidiabile fiuto per i grandi affari) le quote di Italpetroli. E l’abbiamo evitato di nuovo quando gli americani (o, citando alcuni sapienti pseudogiornalisti esperti di cultura statunitense, gli american straccions) si sono comprati un po’ di quote de ‘a Bbanca.
Abbiamo proprio fatto crack, tutti, come ha fatto crack il ginocchio di Strootman. Che quando l’olandese s’é accasciato a terra e si teneva la rotula, abbiamo pensato “aaahhh” come se c’avessero dato una mazzata sopra la nostra.

sobria reazione alla lettura del tridente offensivo in Napoli-Roma.
sobria reazione alla lettura del tridente offensivo in Napoli-Roma.

Lo stesso “aaahhh” che avevo urlato alla lettura della formazione ufficiale. Lo stesso “aaahhh” (di allarmante terrore, mani sulle guance, bocca spalancata e corde vocali agghiacciantemente mute) che m’ha trasfigurato quando ho provato ad associare i nomi Bastos, Florenzi e Gervinho al sostantivo goal.
Lo stesso “aaahhh” (pero’ cantilenante, di rammaricata consapevolezza) associato alla netta sensazione che, ancora una volta, un ceppo recrudescente di “fenomenite asturiana” avesse riattecchito negli spogliatoi della Roma. E, di conseguenza, la certezza che, nonostante ci si affanni in ricerche, siamo ancora tanto lontani dal riuscire a sintetizzare un vaccino sicuro.
Lo stesso “aaahhh” (di piacevole stupore, da botta sulla fronte e “ecco chi m’ero scordato!”) detto quando, mentre snocciolavo nomi di diciassettenni centrocampisti della primavera presumibilmente in panchina, ho visto porononno Taddei togliersi la tuta.

Lo stesso che, con l’apparente distacco di chi è stravolto dallo shock, ho pronunciato vedendo la palla crossata da Ghoulam sbattere sul ciuffo pettinato di Callejon, strusciare l’incrocio dei pali e insaccarsi.
“Ah”.