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Le notti bianche.

Le Notti Bianche, Fëdor Dostoevskij
Le Notti Bianche, Fëdor Dostoevskij

Un romanzo di solitudini e di illusioni. Che non conoscevo e di cui non sospettavo, e non avrei mai sospettato, la bellezza. L’incontro tra un uomo, autoisolatosi da tutto e da tutti, ed una giovane in attesa di un amore sospeso o perduto. Due solitudini diverse che, fondendosi, si trasformano in porte aperte verso il mondo. Ma questo sogno di “normalità” dura il tempo di quattro notti, prima che la solitudine dei pensieri, dei sogni, dei sentimenti, torni ad essere l’unica compagna di viaggio del protagonista.

Meraviglioso.

LDAPOST della domenica #11- L’uragano – Inter-Roma 0-3

Che poi, che sarebbe stata una serata lunga e difficile s’era capito già da giovedì. Da quando i media hanno cominciato a parlare con dovizia di particolari di “Cleopatra”, una specie di punizione divina sotto forma di temporale che si sarebbe abbattuta con furia cieca su Roma dal pomeriggio di sabato. Cioè esattamente per fare in modo che il segnale di Sky cominciasse a saltare durante il riscaldamento, costringendo l’ingenuo tifoso (convinto di essere abbonato ad una moderna e tecnologica tv satellitare e non ad una rivisitazione delle tv a valvole degli anni settanta) a resettare decoder, risintonizzare canali e a tentare di aumentare preventivamente la potenza del segnale con pentole e padelle.
Così, mentre già m’immaginavo con lo sguardo fisso su uno schermo inesorabilmente blu con la centro la beffarda scritta “segnale debole o assente”, m’accorgo che il Capitano scende in campo e fuori non fa manco ‘na goccia. Che sarebbe pure un buon segno, verrebbe da dire. Questo se uno non fosse talmente abituato a fregature di ogni sorta, da interpretare i segnali positivi come parti della sceneggiatura della delusione perfetta. Perchè quando hai vinto 6 partite su 6, la settima non fa paura: fa orrore. Così sbracci, scalci, smoccoli, te metti le mani nei capelli, te agiti sul divano come stessi in campo e come se tutto quel dispendio di energie contribuisse a fortificare il muro difensivo di nome Benatia-Castan su cui s’infrange l’intraprendenza iniziale dell’Inter. E ogni volta che Mazzari allo stesso modo scalcia, se sbraccia, smoccola, se agita e se mette le mani nei capelli in panchina dalla gola te esce un mettete seduto, a coatto!, pronunciato con l’espressione schifata dell’appassionato di teatro che si trova in platea durante la proiezione di un cinepanettone.  E solo al 18° minuto i lineamenti si distendono un attimo. Quando Gervinho, resistendo alla tentazione di lanciarsi da solo a testa bassa sul retropassaggio di Ranocchia (e trasformarlo in una verticalizzazione degna di Xavi),  aspetta, s’accentra e la passa al Capitano. Che con una botta rasoterra a fil di palo lascia Handanovic di stucco, Mazzarri senza giacca e me senza voce. Ma è troppo presto, manca ancora tanto. E allora te rimetti concentrato e scalci, sbracci, smoccoli, te agiti, te metti le mani nei capelli. E te sembra che stai lì pure te per respinge, contrastà, rintuzzà e rimpallà. E quando non ce se fa…il palo, caro il mio Guarin, stà proprio là. Fermo. Per tutti e da sempre. Potevi mirà meglio amico mio. E come il palo stanno ferme le linee bianche, pure quelle dell’area di rigore. Solo che Gervinho è talmente veloce che quando Pereira s’arrende e con la faccia stremata sgambetta il centometrista ivoriano, l’effetto “forward” manda in confusione il sempre confuso Tagliavento, che prende fischi per fiaschi e fischia il rigore. E vaffanculo – dico io – me lo prendo, che quando me ricapita. E Totti lo segna [oh, sia detto per inciso, sono 230]. E mentre Mazzari continua a smoccolà, a sbraccià, a protestà (ma rimettete a sede, a coatto!) c’è ancora tempo per elevare il contesto vociante dei tifosi di calcio a colto pubblico del balletto classico. Perchè quando il Capitano recupera palla, la stoppa di petto, palleggia e appoggia d’esterno, l’effetto è da “Lago dei Cigni”, mica da partita. Pure Florenzi lo capisce subito, e invece di litigà con lo stop, tira di prima a incrociare lasciando Handanovic a terra, Mazzarri a mangnasse la cravatta (che manco Rockerduck col cappello su “Topolino”), e Moratti a aggiornà il pallottoliere. E quando Tagliavento, sempre più confuso da esibire a senso unico i cartellini gialli, fischia la fine del primo tempo con la Roma che vince 3 a 0 a San Siro, io mi sento stremato come se avessi giocato. Poi…vabbè poi c’è il secondo tempo. Solo che Mazzarri è già rimasto in maniche di camicia e l’idea di vederlo finì in mutande spaventa così tanto Florenzi e Gervinho da convincerli a evitare di infierire. Rimane solo Tagliavento, che continua a brandire il cartellino giallo come una ripicca. “Te permetti de stà 3 a 0, e io t’ammonisco. Tiè!”. Non c’ha pietà neanche per poroTaddei, che pure si era presentato in campo con un doppio taglio da ultimo dei Mohicani che ne esaltava i lineamenti da “m’ha già ammonito madre natura”. Solo dopo aver espulso Balzaretti la giacchetta nera della sezione di Terni si placa e fischia la fine. Con buona pace di Mazzarri, di Moratti e di “Cleopatra”. Che pure l’uragano, ieri sera, si deve esse fermato a guardà la Roma.

Lampedusa, un punto nel mappamondo. In Italia.

Lampedusa è un puntino sul mappamondo.

Ma un punto, per quanto piccolissimo, è anche l’incrocio di una quantità infinite di linee diverse. Linee che partono dalla Siria, dalla Libia, dall’Etiopia, dall’Angola, dall’Eritrea, dal Pakistan, dal Bangladesh, dal Camerun o dall’Egitto. E attraversano quel piccolo punto sul mappamondo per arrivare in Italia, in Francia, in Germania, in Spagna. In Europa, quindi. L’Europa delle tasse, dell’Euro, dello spread, della finanza. Che è anche, per qualcuno, l’Europa senza guerre, con le scuole e gli ospedali. L’Europa dove c’è un padre o un marito da raggiungere. Dove si può morire di povertà, purtroppo, ma non saltando in aria su una mina antiuomo. Né di sete o per un’influenza.

E non si tratta di buonismo, come qualche giornalista da quattro soldi ha titolato a tutta pagina. Perchè la chance di attraversare il Mediterraneo su una barca arrugginita e disastrata in cui vengono stipate, come animali, 500 persone, sarà sempre un rischio ragionevolmente accettabile quando si scappa da paesi squassati dalle guerre civili o depredati di ogni risorsa.

Quello che è accaduto deve diventare il monito affinchè l’Europa diventi davvero una comunità. Che affronti insieme quello che accade sui suoi territori e intorno ad essi. Perché se Lampedusa è il punto di incrocio di queste linee, di quello che accade in questo punto non possono non interessarsi i paesi dove queste linee – questi viaggi – terminano. Non si può delegare ad una sola nazione il compito di farsi carico del primo intervento e della prima gestione (quella sempre più urgente e difficile) dei fenomeni migratori. Né si possono lasciare i pescatori, la gente comune, davanti alla drammatica scelta tra aiutare o far rispettare la legge. Perché quando degli uomini disperati rischiano di annegare chi può deve tendere la mano. E anche se (credo) saranno stremati dal protarsi di questa situazione, dalle fughe dal centro di accoglienza, dai morti in mare e anche dalle risse e dai pericoli a cui, inevitabilmente, sono esposti, gli abitanti di Lampedusa (il puntino nel mare, in Italia) tendono la mano mentre l’Europa parla di economia, finanza, mercati.

Perciò, cara la mia comunità internazionale, tu tieniti il tuo spread, che io mi tengo la mia gente.

L’autodecadenza del Sovrano.

Stavolta qualcuno ha dimostrato che, volendo, si può trovare un modo per perdere ancor piu’ fragoroso di quelli solitamente scelti dal Partito Democratico. Chiariamolo subito, queste larghe intese non mi fanno impazzire (anzi, sfido a trovare qualcuno a cui facciano impazzire!) ma aprire adesso una crisi di governo sarebbe stato un suicidio per l’Italia. Anzi, un omicidio (il cui colpevole peraltro sarebbe stato sotto gli occhi di tutti). Però stavolta il tentativo di Berlusconi di far annegare il paese con sé (una sorta di ultimo, drammatico, “muoia Sansone con tutti i Filistei”) per creare una situazione economica e sociale tanto grave da far passare in secondo piano le sue vicende giudiziarie è stato respinto al mittente grazie alla fermezza di Letta, che lo ha costretto a giocare a carte scoperte. E, si sa, Diabolik per vincere ha bisogno dei trucchi. Così il Pd ha dato un’insperata (e non pronosticabile) prova di compattezza, invece il Pdl  si è lacerato (peraltro, in poco meno di 12 ore). La gazzarra messa in scena da falchi, colombe, moderati, alfaniani e “populares” vari ha, di fatto, isolato lo sparuto gruppo di cortigiani rimasti – inossidabili – ai piedi del re.  E mentre Verdini piangeva (qui, da non perdere!), Bondi urlava (performance straordinaria, qui!) Berlusconi si è trovato costretto ad inseguire il “suo” centrodestra, i “suoi” soldati, il “suo” partito, tornando sui suoi passi e ponendo definitivamente una pietra tombale sul suo stesso modo di fare politica (modo a cui ormai praticamente sembra rimasto fedele il solo Brunetta. Che però non vale per uno intero). A prescindere da cosa possa votare la giunta venerdì, Berlusconi si è autodichiarato decaduto oggi.

Postille:

La voce sulla presunta nuova composizione della giunta in base all’eventuale nuovo gruppo di fuoriusciti del Pdl che avrebbe fatto slittare il voto credo sia stata, con semplicità, smentita chiaramente da Giornalettismo.com.

Bisognerebbe poi affrontare l’argomento M5S. Lo farò non appena i “cittadini” inizieranno ad esprimersi senza insulti, offese, minacce.

LDAPOST della domenica #10 – Stiamo Calmi – Roma-Bologna 5-0.

INIZIO PRIMO TEMPO. La Roma ospita questa sera allo stadio Olimpico il Bologna, nel posticipo domenicale della 6a giornata di serie A. Vincendo, i giallorossi potrebbero riportarsi in testa alla classifica. Eh si vabbè, vincendo. Che per carità vince se pò vince…ma sai com’è, prima o poi il pareggio ce capita. Che per carità 16 punti in 6 partite chi l’avrebbe mai detto, andrebbero pure bene. Se pareggiavi a genova e vincevi cor Bologna andava bene. Dirige l’incontro Carmine Russo della sezione di Nola. ‘Cci sua, comunque. Qualcosa c’ha fatto, co ‘sta faccia..non me ricordo che, ma quarcosa c’ha fatto sicuro

8′ – Punizione per la Roma. Dai 30 metri è Pjanic a battere, Curci respinge Mavvaff****o questo para solo contro di noi mortaccidepippo oh oh gggggoooooooooooooooooooooaaaaaaalllllllllllllllllllllllllllllllllllllll daje Florenzi me pari Pruzzo daje così!! Roma-Bologna 1-0, Florenzi.

16′ – Calcio d’angolo per il Bologna. Diamanti dalla bandierina. Eccolallà, questo ce castiga sempre. Respinta della difesa, contropiede. Oh, oh daje Florenzi, ammazza che tocco il Capitano, ah peccato Gervinho che stop de mme**a ma come se l’allunga li mortè oh oh oooh Gervinhogggggggggggggggggggggggoooooooooooooaaaaaaaaaaallllllllllllllll daje Gervì sei mejo de Romario! Roma-Bologna 2-0, Gervinho.

25′ – Calcio d’angolo per la Roma. Ma che se salgono tutti i difensori, stamo a vince rimanemo coperti! che poi prendiamo il contropiede, e che non te lo ricordi coll’inter, battevamo noi e semo finiti col rigore pe’ lloro e giuly espulso guarda un po’ aho, aho, ahoooooo ggggggggggggggggggoooooooooooooooooooooooooooooooooooollllllllllllllllll mamma mia Benatia fa’ la mitraja questo è un incrocio tra Samuel e Batistuta a Marquinhos ma vattela a pijànderc**o a Parigi va!!!!!!!!!!! Roma-Bologna 3-0, Benatia.

INIZIO SECONDO TEMPO. mmmmh devono stà concentrati, te ricordi l’anno scorso? vincevamo vincevamo e poi in dieci minuti…mmmmmmhhhh devono stà concentrati, devono.

62′ – Azione in velocità della Roma. Lancio di Strootman per Gervinho A bello mica è sempre natale adesso vai sul fondo e aspetta che tanto stamo a vince ggggggggoooooooooooooooooaaaaaaaaaaaaaaallllllllllllllllllllll sottolincrocio l’ha messa sotto lincrocio morta**isua daje Gervì me pari Pelè!!!!! Roma-Bologna 4-0, Gervinho.

85′ – Pjanic scambia con Ljajic ah che peccato se l’è allungata sta in bocca a curci peccatogggggggoooooooooooooaaaaaaaalllllllllllllllllllllllllllll ammazzaerpupetto ma ‘ndo l’ha fatta passà guarda che scavetto ha dato pure un bacio ar palo! Lamela chi??? Lamela chi???? Menez chi????? Pure Messi ve dovete tenè, pure Messi! Roma-Bologna 5-0, Ljajic.

Stiamo calmi. Per favore, stiamo calmi.