Stavolta qualcuno ha dimostrato che, volendo, si può trovare un modo per perdere ancor piu’ fragoroso di quelli solitamente scelti dal Partito Democratico. Chiariamolo subito, queste larghe intese non mi fanno impazzire (anzi, sfido a trovare qualcuno a cui facciano impazzire!) ma aprire adesso una crisi di governo sarebbe stato un suicidio per l’Italia. Anzi, un omicidio (il cui colpevole peraltro sarebbe stato sotto gli occhi di tutti). Però stavolta il tentativo di Berlusconi di far annegare il paese con sé (una sorta di ultimo, drammatico, “muoia Sansone con tutti i Filistei”) per creare una situazione economica e sociale tanto grave da far passare in secondo piano le sue vicende giudiziarie è stato respinto al mittente grazie alla fermezza di Letta, che lo ha costretto a giocare a carte scoperte. E, si sa, Diabolik per vincere ha bisogno dei trucchi. Così il Pd ha dato un’insperata (e non pronosticabile) prova di compattezza, invece il Pdl si è lacerato (peraltro, in poco meno di 12 ore). La gazzarra messa in scena da falchi, colombe, moderati, alfaniani e “populares” vari ha, di fatto, isolato lo sparuto gruppo di cortigiani rimasti – inossidabili – ai piedi del re. E mentre Verdini piangeva (qui, da non perdere!), Bondi urlava (performance straordinaria, qui!) Berlusconi si è trovato costretto ad inseguire il “suo” centrodestra, i “suoi” soldati, il “suo” partito, tornando sui suoi passi e ponendo definitivamente una pietra tombale sul suo stesso modo di fare politica (modo a cui ormai praticamente sembra rimasto fedele il solo Brunetta. Che però non vale per uno intero). A prescindere da cosa possa votare la giunta venerdì, Berlusconi si è autodichiarato decaduto oggi.
Postille:
La voce sulla presunta nuova composizione della giunta in base all’eventuale nuovo gruppo di fuoriusciti del Pdl che avrebbe fatto slittare il voto credo sia stata, con semplicità, smentita chiaramente da Giornalettismo.com.
Bisognerebbe poi affrontare l’argomento M5S. Lo farò non appena i “cittadini” inizieranno ad esprimersi senza insulti, offese, minacce.