A Totti dobbiamo tutti tanto. Anzi, tutto.
E forse, proprio per questo, noi che gli dobbiamo tutto, dobbiamo avere la lucidità per considerare i 6 minuti di oggi, con annesso goffo scatto e infortunio, una richiesta d’aiuto.
Sua, a noi.
La richiesta di smetterla di invocarlo in campo al primo sbadiglio, alla prima stecca del tridente, alla prima delusione. Di non chiedergli sacrifici fisici ulteriori. Di non esporlo al ludibrio di ritmi atletici insostenibili e all’esposizione di una condizione fisica oggettivamente – e anche, anagraficamente – deficitaria.
Diciamo che me la racconto così.
Mi fa sicuramente meno male di “viale del tramonto”.