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Roma-Lazio 2-1. L’immagine del derby.

Cercavo un’immagine che potesse raccontare la partita di ieri.

Roma-Lazio 2-1 Nainggolan goal

La linguaccia di Nainggolan, ad esempio. Che con una gamba sola (d’altronde, l’aveva promesso alla vigilia) ha lasciato a tutti il dubbio su quello che avrebbe potuto fare se le avesse messe in campo entrambe.

Roma-Lazio 2-1 esultanza kolarov

O la sobrietà dell’esultanza di Kolarov. C’è da capirlo e rispettarne i sentimenti, comunque è un ex.

Roma-Lazio 2-1 Diego Perotti

Ma anche i 6’ di recupero. Che potevano essere pure otto, o dieci, o venti. Tanto comunque la palla l’avrebbe tenuta Perotti fino alla fine.

Poi però, m’è tornato in mente Bruno Peres. Che stronca Lukaku con un tackle alla Sebino Nela e si carica come neanche McGregor prima di incontrare Mayweather.

Apposto così.

Cengiz Under, annamo a vince!

Lo sguardo incredulo. La pettinatura classica, anni ’50. L’espressione spaesata da adolescente all’estero per la prima volta. Pizzetto e baffetti radi, come prematura ostentazione di virilità. In un mondo di muscoli e tatuaggi, il fuoriclasse lo riconosci dalla semplicità.

Oh, bene. Ma com’è che si chiama?

Cengiz Under!

Ma tutto attaccato? Ma è un nome o un cognome? Vabbè. Daje “coso”, annamo a vince!