LDAPOST del mercoledìcomefossedomenica. Sassuolo-Roma 0-3. La formula magica.

Ibarbo-Doumbia-Gervinho, Gervinho-Ibarbo-Doumbia, Doumbia-Gervinho-Ibarbo. Niente. Manco a ripetermelo ad occhi chiusi come fosse un mantra ‘sto tridente me suscita, non dico sicurezza, ma perlomeno speranza.

Doumbia-Gervinho-Ibarbo, Ibarbo-Doumbia-Gervinho, Gervinho-Ibarbo-Doumbia. Non mi do pace.

Però, a furia di ripeterselo, uno finisce per abituarsi all’idea. E di conseguenza finisce pure per apprezzare la capocciata di Doumbia più del gesto atletico di Consigli, che invece di rimanere in piedi e bloccarla in tutta tranquillità mette in pratica il primo insegnamento tratto dal “Manuale del saltimbanco mascherato da portiere” di Fabrizio Lorieri: il “tuffo plastico”. E se la mette sotto la traversa. Però, come Lorieri, con stile. 0-1.

Ibarbo-Doumbia-Gervinho, Doumbia-Gervinho-Ibarbo, Gervinho-Ibarbo-Doumbia.

La formula deve essersela ripetuta tante volte anche Florenzi.  Che infatti tra l’opzione “la-passo-a-Gervinho-a-destra” e quella “la-crosso-al-centro-per-Doumbia” sceglie la terza, “me-la-tengo-ne-salto-tre-e-la-metto-forte-sotto-al-sette”. 0-2.

Gervinho-Ibarbo-Doumbia, Ibarbo-Doumbia-Gervinho, Doumbia-Gervinho-Ibarbo. Deve fa’ effetto pure su Rudi Garcia che, alla seconda occasione del neo entrato Zaza, con spregiudicatezza tattica capelliana e pragmatismo mazzoniano, leva Doumbia (perché va bene il mantra, va bene la capocciata, ma questo non ha strusciato ‘na palla) per mettere Yanga-Mbiwa.

La formula è sempre più breve, sempre più facile da memorizzare, sempre più rapida da pronunciare, e sempre più agghiacciante da accettare. Gervinho-Ibarbo, Ibarbo-Gervino. Ma qualcosa deve smuovere anche nell’animo dell’attaccante ivoriano. Che ritrova l’ispirazione e, per dimostracelo, spreca due contropiedi colossali. E solo dopo che al suo incespicare si è riassociata l’automatica esclamazione “‘sta grandissima pippa!“, può tornare a danzare palla al piede dentro l’area di rigore e a metterla al centro dove Pjanic, per una volta, invece di toccarla piano la spara forte sotto la traversa. 0-3.

Fosse vero, basterebbe, pronunciarla per tutto l’anno prossimo ‘sta formula. Magari comprando un par de attaccanti veri, però.

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