S’é invecchiato. Francesco Totti, dico. S’é invecchiato. Me ne sono reso conto di botto, da un’inquadratura di Sky – dopo l’entrata assassina subita da Jankovic pochi istanti prima della fine del primo tempo – che metteva in risalto le piccole rughe intorno agli occhi.
“Ma come, s’è invecchiato?”. Pensavo questo mentre la Roma era inchiodata sullo 0-0 dal Verona, nonostante percentuali bulgare di possesso palla e una serie di occasioni da goal che nel vortice di inserimenti e sovrapposizioni orditi da Mister Garcia erano state tutte buttate alle ortiche, coerentemente con quanto fatto durante il proyecto asturiano e il disastro boemo.
“Ma come, s’è invecchiato?”. Pensavo questo e contemporaneamente mi rendevo conto di come, accanto a lui, tutto fosse uguale. Intorno a lui si muovono sempre almeno due giocatori pronti a vanificare in modo ridicolo ogni sua invenzione. Ogni sua delizia. E infatti eccoli, Florenzi e Gervinho affannarsi a correre, sbuffare, contrastare, rimpallare, lisciare e sprecare. Eccoli, il nuovo Lima e il nuovo Perrotta, pronti a gettarsi su ogni verticalizzazione e, soli davanti a un portiere già arreso, trovare sempre il modo piu’ spettacolare per sprecare ogni chance.
Mentre i miei pensieri di tifoso sprofondavano – con la costanza delle ultime due stagioni – in intellettualoidi reminiscenze letterarie verso un pessimismo cosmico di leopardiana memoria, qualcosa nell’aria, e nel cielo, cambiava. Il sole d’agosto lasciava spazio al primo leggero venticello di settembre. L’avvicinarsi della sera ricaricava voglia, polmoni e speranze. Anche in campo, evidentemente.
E Strootman dopo aver riconquistato praticamente da terra un pallone perso, lo appoggiava al Capitano che – ad occhi chiusi come sempre – apriva su Maicon. 1-0.
Pjanic scucchiaiava da 30 metri a fil di traversa. 2-0.
Ljajic partiva in serpentina e sparava una botta all’angolo alla destra del portiere. 3-0.
Con l’equilibrio che mi contraddistingue al pessimismo cosmico sostituivo l’ardore risorgimentale. Nonostante Gervinho, nonostante Florenzi e grazie al Capitano. A cui, diciamoci la verità, le rughe sugli occhi donano il piglio del condottiero di mille battaglie.
PS. È vero, la Roma ha iniziato il campionato in discesa, contro due neopromosse. E altrettanto vero che, negli anni scorsi, con le neopromosse, c’abbiamo perso.