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Perplessità.

Non capisco perché si chieda un passo indietro al sindaco Ignazio Marino alla luce di questa “seconda tranche” dell’inchiesta Mafia Capitale. Cioè al Sindaco che, comunque la si voglia vedere, di questo intreccio ha consentito l’emersione. Ma soprattutto non capisco perché le dimissioni pretese – per amor di schieramento più che per sostanza – dalla coppia Salvini & Meloni siano invocate anche da una parte di Pd che, contestualmente, rievoca i fasti (presunti) dell’amministrazione Veltroni. Quella in cui, per intenderci, Mafia Capitale si è ha fatta le ossa.

Camuffata da rottamazione, certo. Ma sempre “guerra fra bande” è.

La testimonianza di una sopravvissuta.

Il rilievo con genio alato inginocchiato esposto a Roma nel settore del Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco dedicato all’arte mesopotamica proviene da una delle sale del Palazzo di Nimrud. Quel palazzo e quella città che, secondo fonti curde (a quanto sembra confermate proprio dal ministero iracheno per il Turismo e le antichità), i miliziani dell’Isis avrebbero raso al suolo con le ruspe [leggi qui].

Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Genio alato inginocchiato,  Impero neo-assiro, regno di Assurnasirpal II (883-859 a.C.), Calcare alabastrino
Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Genio alato inginocchiato,
Impero neo-assiro, regno di Assurnasirpal II (883-859 a.C.), Calcare alabastrino

Questa lastra, semisconosciuta, custodita da un altrettanto semisconosciuto (purtroppo) Museo di Roma, è una sopravvissuta. E tra mille anni, quando gli uomini – come da loro natura – avranno dimenticato, continuerà a testimoniare la grandezza della civiltà assira e l’infimità del califfato di Al Baghdadi.

Milano-Roma. Anzi, Milano-Magliana.

Treno Milano-Roma. Oggi.

Tre ventenni passano il tempo progettando le tappe del loro weekend a Roma.

Weekend che, peraltro, chiamano “ferie”. Oh raga, non ci credo che sono in ferie. E da solo, con i miei amici! Sono tre anni che non faccio ferie. Meno male che ‘st’esame l’ho passato... Ah, ok.

La scelta del programma per oggi è tra un giro a Trastevere e la visita a Castel Sant’Angelo.

Oh, controlla sul telefono gli orari.

Oh raga, come si scrive castel Sant’Angelo? (E come vuoi che si scriva..)

Silenzio. Mappa aperta sul tavolino.

Ando sta ‘a Majana?. Sento, con quel marcato accento alla Celentano che interpreta Rugantino.

Oh, raga (rafforzativo). Ando ‘sta ‘a Majana?. Eccoci, ci siamo. Faccio in tempo a pensare.

Che poi, io avrei fatto come il Dandi. (Così, dal nulla.)

Eh, lui sì che era figo, che li ha mandati tutti a cagare. (Tutti?)

Che poi, si era sposato quella là, che l’era un puttanun! (Ah, un puttanun. Ma dai?)

Eh ma sai, il Libano in realtà l’ha ucciso la Mafia.

E lo Stato.

Come il freddo, Lo stato si fa sempre i cazzi suoi. (Sempre, sempre. “Raga”, è un mondo difficile..)

Io però avrei fatto come il Dandi, lui sì che era figo. (Ancora)

Porcoddiaz se era figo (Uh, fighissimo..)

Ma allora, raga. Ando sta ‘a Majana?

15.09. Arrivo. Stazione Ostiense. Comunque, sta lì dietro. ‘A Majana.