Archivi tag: #senzavergogna

Vendola, il centrosinistra e il complesso di superiorità.

Una lurida opera di sciacallaggio. Un tentativo di linciaggio. Queste sono le definizioni con cui Nichi Vendola, definisce la pubblicazione della sua telefonata con Archinà, l’addetto alle relazioni istituzionali dell’Ilva di Taranto [le parole del governatore della Puglia le trovate qui]. “Chiunque ascolti la telefonata si renderà conto che non sto ridendo per i tumori ma per il guizzo felino con cui Archinà corre a togliere il microfono al giornalista“. Esatto. Infatti nessuno accusa Vendola di ridere dei morti e dei malati di tumore, non scherziamo. E se qualcuno lo fa, sbaglia. Non si può però sottovalutare come anche nelle parole e nei modi del compagno Vendola traspaia quella viscida complicità tra politici e affaristi, tra poteri che contemporaneamente si autogarantiscono e autocontestano, che già mille altre volte ha suscitato sdegno, indignazione, schifo. Come, nelle risate di Vendola si insinui quella melliflua rete di rapporti e “pacche sulle spalle” che ha generato le tante “Ilva” d’Italia. Il punto della questione, e non c’è difesa (o linea politica) che tenga, è che anche questo è berlusconismo. Lo stesso di Letta e del caso Cancellieri. Un berlusconismo meno “Scajolano” e più ripulito (forse). Insomma, un berlusconismo di centrosinistra. Di chi con parafrasi, allitterazioni e assonanze si ritiene sempre migliore degli altri. Più onesto e più puro. Ecco, forse per essere davvero di “sinistra”, per rispettare davvero la “sinistra”, sarebbe il caso di affrontare drasticamente questo “complesso di superiorità”, di guardarsi allo specchio e, prima di dimettersi, sputarsi in faccia.

Il Virus B.

Josefa Idem (Ministro per le pari opportunità, Pd) si è dimessa – giustamente – il 24 giugno, dopo giorni di polemiche sul mancato pagamento dell’Imu e sulla destinazione d’uso di una palestra. A quanto hanno avuto modo di raccontare i mezzi di comunicazioni (stampa e televisione hanno dato grande risalto – ancora una volta giustamente – alla vicenda) si è dimessa anche per l’intransigente volontà del premier Letta (sempre Pd).
Circa un mese dopo, invece, nonostante si fosse all’apice del caso riguardante il dissidente kazako Mukhtar Ablyazov (e la sua famiglia) il vicepremier e Ministro degli Interni Angelino Alfano (Pdl) non si è dimesso affatto. Non si hanno notizie di pressioni del premier Letta per convincere il “collega” di governo a fare il dovuto passo indietro.
Ieri è stato reso noto come il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri si sia “interessata” alla detenzione dell’amica di famiglia Giulia Ligresti (non un cognome a caso..) tramutata, poco dopo, in arresti domiciliari. Un atto umanitario, viste le precarie condizioni di salute della donna. Viene spontaneo pensare siano, pero’, le stesse precarie condizioni di salute di migliaia di altri detenuti, che in carcere ci rimangono eccome.
In un paese civile, con un governo civile, il Ministro della Giustizia oggi si sarebbe dimesso. In un paese civile, con un governo civile, il partito di maggioranza avrebbe imposto (da tempo) al premier un radicale cambio di rotta. Anche sfiduciando il governo e buttando al fiume quelle larghe intese per amor delle quali, invece, sta rinunciando ad ogni principio. Evidentemente il “Berlusconismo” deve essere un virus talmente contagioso da propagarsi nell’aria (il “Virus B”..altro che “The Walking Dead”..) perchè a forza di dividerci le stanze di palazzo Chigi, il Partito Democratico ne sta assimilando il modo irriguardoso di trattare le istituzioni, gli elettori e i cittadini. Intanto, pero’, ci si accapiglia su chi sia il candidato piu’ di sinistra alle prossime primarie.

La bellezza, la morale e l’evasione fiscale.

La diffusa e sistematica evasione fiscale è uno dei cancri dell’Italia. Sia chiaro e sia chiara la mia opinione. Sia altrettanto chiaro che Equitalia applica un sistema di verifica e recupero estremamente iniquo e squilibrato .

Detto questo, mi chiedo che cosa ci si aspetti (e cosa si aspetti questo Governo) da Maradona se non un gesto fuori dalle regole e sopra le righe. Pentimento? Prostrazione? Richiesta di patteggiamento, come peraltro ha fatto l’osannato eroe italiano delle due ruote (e grande evasore) Valentino Rossi?

Non credo valga la pena commentare questo gesto e l’applauso che ne è seguito. E’ roba da tifosi. E tra Maradona ed Equitalia sfido a trovarmi qualcuno che tifi per la seconda. E’ roba da stadio. Anche se è sbagliato.

Il gesto dell'ombrello di Diego Armando Maradona rivolto a Equitalia. "Che Tempo che Fa", Rai3.
Il gesto dell’ombrello di Diego Armando Maradona rivolto a Equitalia. “Che Tempo che Fa”, Rai3.

Credo invece che chiunque, guardi questo video, appassionato o meno di calcio, sorrida. come si sorride davanti alla bellezza.

Credo anche che, chiunque guardi queste due facce, come minimo si gratti le palle.

Stefano Fassina (PD, viceministro dell'economia del Governo Letta) e Renato Brunetta (capogruppo PDL alla Camera dei Deputati).
Stefano Fassina (PD, viceministro dell’economia del Governo Letta) e Renato Brunetta (capogruppo PDL alla Camera dei Deputati).

La spina staccata.

Aumento dell’IVA al 22%. Le accise sulla benzina. L’aumento degli acconti delle imposte. Il bluff dell’abolizione dell’IMU con l’introduzione della Service Tax. Tutte cose recenti, recentissime. Allora mi chiedo, chi stacca la spina a chi? Una politica inconcludente, meschina, affaristica, inetta, collusa, ha staccato la spina alle piccole imprese, alle famiglie, alle attività a conduzione familiare. Ha staccato la spina ai consumi e al commercio. Al ceto medio e ai meno abbienti. Ha staccato la spina alle speranze dei precari, al “popolo delle partite Iva” e dei lavori saltuari. Nel frattempo, tra le sicure e spesse mura della propria cas(t)a, dal Quirinale al Parlamento, da Palazzo Chigi a palazzo Grazioli (passando per il Nazareno) la stessa politica si preoccupa di come arrivare, possibilmente a piede libero, alle prossime elezioni [qui]. Dichiara di voler cambiare la legge elettorale, ma insulta e affossa chi lo propone in aula [qui]. Dichiara di non essere interessata a “governicchi” [qui]. E si prepara a compilare le liste per garantirsi ancora uno scranno con bella vista sul naufragio del paese.

Fatemi capire: i diritti, il Pd e Papa Francesco.

Quindi, fatemi capire.

Ieri la Camera ha votato la proposta di legge contro l’omofobia. Un atto di civiltà, in ritardo ma comunque un atto di civiltà. La legge estende ai reati fondati sull’omofobia o sulla  transfobia le aggravanti previste dalla legge Mancino (aumento di pena fino alla metà).

Relatore, per il PD, Ivan Scalfarotto. Non uno qualunque. Vicepresidente del Partito Democratico, ex candidato alla leadership nazionale alle primarie del 2005 (addirittura!!), attivista per i diritti LGBT.

La norma passa con i voti di Pd, M5S, Sc, Sel ma (ebbene si, c’è un ma!) il Pd, compreso il relatore Ivan Scalfarotto, ha anche votato un emendamento presentato dal deputato Gregorio Gitti di Scelta Civica che esclude dall’applicazione le “opinioni espresse all’interno di organizzazioni di natura politica, culturale o religiosa”. Immagino il sollievo dei camerati di Forza Nuova o dei militanti di Militia Christi già intenti a cercare sul dizionario i sinonimi di “frocio”, “ricchione” e “invertito”..

Contemporaneamente veniva reso noto il testo di un’intervista  rilasciata da Papa Francesco al direttore della rivista Civiltà Cattolica Antonio Spadaro.

Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite, poi potremo parlare di tutto il resto. E al riferimento diretto ai divorziati risposati e alle coppie omosessuali: bisogna sempre considerare la persona. Nella vita Dio accompagna le persone, e noi dobbiamo accompagnarle a partire dalla loro condizione. Bisogna accompagnare con misericordia. […] Una pastorale missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza. La proposta evangelica deve essere più semplice, profonda, irradiante. È da questa proposta che poi vengono le conseguenze morali.

Il Papa fa il Papa, per carità. Non bisogna dimenticarlo. Ma la Storia ci dimostra come ci siano tanti modi per farlo. Parlando solo ai credenti o, come Bergoglio, cercando di parlare a tutti. Quindi le espressioni “curare le ferite”, “vicinanza”, “prossimità”, “accompagnare la persona” anche al PD qualcosa dovrebbero dire. O sono troppo di sinistra?