
Si chiama Dorothea, ma preferisce farsi chiamare Doro, la protagonista dell’ultimo thriller di Wulf Dorn. Ne “il mio cuore cattivo” l’autore tedesco conferma un’inarrivabile talento nel costruire thriller psicologici in grado di inchiodare i lettori alle pagine grazie a questa sedicenne che, invece di vivere una quotidianità “normale”, fatta di scuola, amici, divertimenti e primi amori, dopo la morte del fratellino è tormentata da orribili visioni e da un paralizzante senso di colpa. Neanche il trasloco in una nuova casa e in un nuovo paese riesce a fermare questa spirale di orrore, che sembra risucchiare la ragazza nonostante le sedute di terapia e gli psicofarmaci. Doro, infatti, non riesce a distinguere la realtà dalla sua immaginazione e diventa presto, anche in questa nuova realtà, “Doro la pazza”. Ma è proprio una di queste visioni, forse la piu’ spaventosa e allo stesso tempo, disperata, quella di un ragazzo morto suicida, a spingerla a non arrendersi, a non convincersi di essersi inventata tutto. E ad intraprendere una difficile e dolorosa indagine personale, alla ricerca della verità sulla morte del ragazzo e, contemporaneamente, alla radice della sua “pazzia”.