Sono sempre un po’ scettico quando sento parlare contemporaneamente di manifestazioni, di tifo violento, di G8, di celerini e di ultras. Non mi piacciono le semplificazioni. Non mi è piaciuto ACAB (Carlo Bonini, Einaudi), tantomeno la sua versione cinematografica (2012, prod. Cattleya e Rai Cinema), affidata a Sollima sull’onda del successo della serie televisiva Romanzo Criminale. Non mi piacciono le semplificazioni, quindi non mi è piaciuta quella semplificazione delle semplificazioni. Per questo, quando mi è capitato di imbattermi, nel corso di un frenetico zapping serale, in una presentazione di “A viso coperto” (mi sembra nel programma della Dandini) l’avevo ascoltata distrattamente.

Poi, quando in libreria ho iniziato, per curiosità, a sfogliarne le prime pagine, l’ho fatto con la spocchia di chi ha già un giudizio predefinito. Però Sbagliavo. Me ne sono reso conto subito (per fortuna!!). Coinvolgente, dal ritmo serrato, mai banale. Riccardo Gazzaniga, l’autore, è un Sovrintendente della Polizia. Conosce, quindi, anche le sfumature di ciò di cui scrive. E infatti l’esperienza e la padronanza del tema si trovano nelle descrizioni delle vicende dettagliate ma mai ridondanti. I personaggi, tratteggiati senza censure anche negli aspetti piu’ negativi, non sono mai ridotti a stereotipi, a “macchiette”. Il libro non va alla ricerca dei “Cattivi” ma – ed è la cosa che ho trovato pi interessante – non definisce i confini all’interno dei quali trovare i “Buoni”. L’odio tra celerini ed ultras non è spiegato, ma è lasciato percepire progressivamente al lettore attraverso i personaggi (le loro storie, i loro caratteri). Il coinvolgimento raggiunge l’apice nelle cronache che i diversi personaggi – ultras, celerini, agenti della digos – fanno dello scontro finale. Scontro dove tutto si mischia e si confonde. E solo al termine della battaglia, quando anche per il lettore si dirada il fumo dei lacrimogeni, si riesce a percepire quanto anche le emozioni piu’ intense, spesso, abbiano la forma dello scontro. Amicizia, paura, amore, coraggio.
“A viso coperto” è bello. Molto. Ed è complesso. Molto.
Un’altra intervista a Riccardo Gazzaniga. Attualissima viste le recenti chiusure di stadi e curve. http://www.diariodelweb.it/Sport/Articolo/?nid=20131011_302611
Segnalo questa interessante intervista di Giulia Coia a Riccardo Gazzaniga. http://www.regionedigitale.it/index.php/societa/4324-ogni-maledetta-domenica-lo-stadio-il-campo-di-battaglia