Con gli amici Luca Pavone e Francesca Ribacchi per parlare di Roma e Cartagine. Del sogno di Annibale, dell’inossidabile fiducia nella Repubblica dei romani, dell’incontro tra il generale cartaginese e Scipione.
Sabato 17 marzo sarò presso il bellissimo ed accogliente Spazio Sinopie per parlare di Annibale e di Scipione, di Roma e di Cartagine, dell’antico “mare nostrum” e – perché no? – dell’odierno Mediterraneo.
Dove? Piazza Margana 39, Roma. Quando? Alle 19.
“Amilcare condusse il figlio dinanzi all’altare. E dopo avergli fatto porre la mano su di esso, gli fece giurare che mai sarebbe stato amico dei romani. Annibale non dimenticò più il vincolo sacro di quel gesto“.
Un grazie di cuore agli amici dell’Associazione Culturale Sinopie!
Giovedì 23 Novembre, alle 17.30, parleremo di storia e de “Lo sguardo di Annibale” presso la “Tenda dei popoli”, ad Ostia (via Polinesia 10), nell’ambito della manifestazione Libri fuori posto.
Parleremo dell’orgoglio di Amilcare riflesso negli occhi di Annibale, bambino, prima di attraversare il Mediterraneo. Della fiducia dei soldati cartaginesi nella strada indicata dal loro generale, nonostante le Alpi innevate sembrassero inaccessibili. Dell’incrollabile fedeltà dei romani nella Repubblica, e del gladio di Scipione puntato contro traditori di Roma. E parleremo di quegli uomini e di quelle donne, degli stranieri, degli schiavi, che per gli eventi che oggi troviamo in grassetto sui libri di scuola non sono stati altro che “carne umana”.
Domenica 15 ottobre parleremo di alimentazione in epoca romana e…andremo a tavola con gli antichi romani! Insieme a me ci saranno Giorgio Franchetti (divulgatore storico e autore del volume) e Ilenia Tamburro (archeologa).
Chi volesse partecipare, ascoltare, condividere e assaggiare…non dimentichi di prenotare! 😉
All’indomani della schiacciante vittoria conseguita sul Lago Trasimeno, per Annibale la strada verso Roma sembrava spianata. Ma il condottiero cartaginese non aveva fatto i conti con la testarda opposizione delle comunità dell’Italia Centrale che, nonostante l’Urbe stesse vacillando sotto i colpi dell’esercito punico, si opposero all’invasore con tutte le loro forze. Quando assalì Spoleto né la forza del suo esercito né la fama di invincibile intimorirono gli abitanti che, dalle imponenti mura della città, rovesciarono sui cartaginesi frecce, lance, sassi e olio bollente, fino a spingerlo a desistere dall’assedio. Per Tito Livio (Ab Urbe Condita, XXII, 9) fu proprio l’eroica resistenza di quella piccola colonia a convincere Annibale dell’impossibilità di attaccare direttamente ed espugnare Roma. E, forse, a cambiare la Storia.
Spoleto, la Porta Fuga.
A Spoleto l’evento è ricordato dall’iscrizione scolpita su una delle porte della città, la cosiddetta “Porta Fuga”: Annibale dopo aver sconfitto i Romani al Trasimeno, respinto da Spoleto con gran strage dei suoi, mentre ostilmente marciava verso Roma, con la memorabile fuga assegnò il nome alla porta.